
Ecomission, un’altra idea rivoluzionaria ecco il casco che segnala svolte e freni
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La sicurezza su strada - in particolar modo per chi va in bici o usa un mezzo green popolare come il monopattino - è un tema di stretta attualità. Ecomision e Walter Pilloni, che dell’azienda genovese è amministratore, proprio in queste ultime settimane sta proponendo un caso intelligente che protegge e dialoga con chi lo indossa, un articolo innovativo che ha tutte le caratteristiche per affermarsi sul mercato.
Dottor Pilloni, intanto la prima cosa che stupisce di questo casco è la capacità di interagire con chi è alla guida di biciclette e monopattini. Ma come funziona?
«Grazie alla tecnologia giroscopica , il funzionamento risulta estremamente semplice e intuitivo: basta spostare la testa da un lato o dall’altro per attivare automanticamente la freccia di svolta, mentre la luce rossa che indica la frenata va ad attivarsi ogni qualvolta il casco intuisce una netta decelerazione nella marcia. Insomma, le dinamiche di attivazione delle luci sono molto semplici».
L’obiettivo è alzare il livello di sicurezza sulla strada, giusto?
«Sì, evitando che il guidatore tolga le mani dal manubrio per indicare - ad esempio - una svolta a destra. In questa maniera si mantiene la stabilità del mezzo e si fornisce un’indicazione importantissima per chi in quel momento sta occupando la carreggiata».
E’ una tecnologia costosa?
«Assolutamente no. Il prezzo del casco sarà leggermente superiore ai 100 euro, ma bisogna tener conto che oltre a migliorare la propria sicurezza su strada grazie a uno strumento che “mette la freccia” e segnala le frenate, acquistiamo anche un casco vero e proprio omologato e certificato con qualità analoghe alle categorie in commercio ».
Ecomission è da sempre un’azienda attenta alla mobilità green. Perché questa scelta?
«Perché da sempre crediamo che la qualità della vita sia fortemente legata alla qualità dell’ambiente circostante e il boom di interesse dell’ultimo anno attorno ai temi della mobilità green ci sta dando ragione. Inoltre l’aumento delle piste ciclabili a Genova rende il mezzo a due ruote perfetto per muoversi da una parte all’altra della città senza particolari problemi e rispestando l’ambiente».
Per concludere, torniamo al casco. Come si ricarica?
«Basta collegarlo al cavo usb dato in dotazione utilizzando magari la stesa batteria della bici. L’autonomia - comunque - consente al casco di funzionare per molti giorni con una sola carica,nel’immediato futuro vedremo molte novità tecnologiche applicate ai veicoli a due ruote ,il fine è sempre quello di aumentare la sicurezza attiva e passiva”.